L’infiorata di Sant’Antonio si svolge solitamente
nell’ultimo fine settimana del mese di giugno, lungo Via Garibaldi e Piazza Chiesa del Suffragio. Essa
viene realizzata con fiori rigorosamente secchi o freschi, i cui petali vengono posti in terra in qualsiasi
forma: sminuzzati, tritati, polverizzati. Ciò permette di ottenere quadri di ottima qualità. Nel contesto
delle celebrazioni in onore di Sant’Antonio da Padova (Giugno Antoniano), si svolge a Rieti la
processione dei Ceri.

La processione deve il suo nome al fatto che la maggioranza dei fedeli portano
con sé grossi ceri votivi, che arrivano a pesare anche 30 kg. La cerimonia percorre le strade del
centro storico infiorate ed addobbate con luminarie.

La processione si apre con le donne vestite di nero; alcune di esse ancora oggi, per devozione, per
penitenza o per ringraziare il santo di qualche grazia ricevuta, percorrono l’intero tragitto a piedi
nudi.
---
Nell’ultimo fine settimana di giugno, in occasione dei festeggiamenti per Sant’Antonio
da Padova, si svolge la manifestazione denominata “Chiese in fiore”. L’evento non è
né una rassegna né un concorso a premi, bensì una occasione per promulgare l’arte
dell’infiorata come viatico turistico-religioso e scolastico-artistico.

Vengono chiamati, infatti, gruppi infioratori provenienti da tutto il territorio nazionale per infiorare
all’interno delle chiese più importanti del capoluogo reatino, tra cui anche la
Cattedrale. La manifestazione è organizzata dall’Associazione culturale Porta d’Arce
con il patrocinio del Comune di Rieti e della diocesi reatina.

Per gli abitanti di Rocca S. Stefano l’infiorata ha sempre rappresentato l’occasione per manifestare
la grande devozione religiosa durante i festeggiamenti in onore del Corpus Domini. Da
tempo immemorabile esiste infatti la tradizione di infiorare le strade del paese in occasione del
passaggio del Santissimo Sacramento; pur non avendo immagini storiche che possano datare con
precisione l’evento, se ne ha testimonianza dal racconto degli anziani del paese.

Le donne, in particolare, ricordano che fin da piccole con il tipico
canestro di vimini sotto il braccio, infioravano al passaggio della processione, come facevano già le
loro madri. Tornando in epoche più recenti, intorno agli anni ‘80, anche nei nostri ricordi di bambini è
ancora viva la visione delle stradine cosparse di petali colorati e profumati, dei mazzetti di rosmarino
posati sui davanzali e dei corredi esposti sui muri delle case.
---
Negli anni la tecnica è andata sempre più affinandosi e il gruppo “Maestri infioratori di
Rocca S. Stefano”, entrato a far parte dell’associazione Infioritalia, ha partecipato a
varie manifestazioni a carattere nazionale, riscuotendo grandi apprezzamenti per le
opere realizzate.

Nei grandi quadri floreali vengono rappresentate immagini sacre,
riproduzioni di quadri famosi, e riproduzioni di avvenimenti storici e culturali ideati
dagli stessi artisti. La maggior parte dei fiori vengono acquistati ma, nel rispetto delle
tradizioni, ginestre, rose selvatiche o felci, vengono raccolte nei campi.

Nei giorni di venerdì e sabato infine si procede alla “spiluccatura” dei petali dei fiori e alla divisione
in diverse tonalità di colore, che serviranno alla realizzazione di vere e proprie opere
d’arte, minuziosamente curate in ogni minimo particolare, che andranno a creare
l’infiorata Roccatana.

Rocca Santo Stefano (RM)

A Poggio Moiano, in Sabina, l’abitudine popolare di gettare alla rinfusa i petali dei fiori per onorare
il passaggio delle processioni religiose è una tradizione antica. Le prime infiorate artistiche si
registrano invece già dagli anni cinquanta, ma è la nascita della Pro Loco nel 1970 che consolida
la tradizione ed inizia a legare questa usanza alla promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici.

Si dà così vita alla moderna **Infiorata del Sacro Cuore**, legata indissolubilmente alla Sagra della
Bruschetta, condita con il rinomato olio extravergine della Sabina. Il percorso si sviluppa
nelle vie e nella piazza principale del centro storico per una lunghezza di circa trecento metri.
L’infiorata del Sacro Cuore si svolge ormai da vari decenni l’ultimo sabato di giugno.
---
La tecnica oggi più utilizzata nell’infiorata di Poggio Moiano è sicuramente quella del
“fiore secco triturato” che permette la riproduzione di vere opere d’arte. La
manifestazione dell’infiorata diventa un evento nazionale nei primi anni duemila, con
la nascita di un concorso nazionale delle infiorate che si è mantenuto per un
decennio, per lasciare poi il posto ad un festival di dimensioni più ridotte, che ancora
oggi ospita diverse realtà nazionali ed internazionali, con la tradizione dei tappeti
floreali. Poggio Moiano è anche sede dell’Associazione Nazionale delle Infiorate
Artistiche e di un piccolo museo dell’Infiorata.

Rieti (RI)Lazio